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Due polmoni, per respirare meglio.

(di Giancarlo Polenghi)

Già san Giovanni Paolo II aveva molto insistito sulla necessità per noi occidentali di conoscere meglio la spiritualità orientale, e fu proprio lui a usare ripetutamente l’immagine dei due polmoni. Un’immagine certamente forte e che si commenta da sola. E Papa Francesco, dopo aver incontrato il Patriarca Ortodosso Bartolomeo in Turchia, tornava sul tema delle differenze riconciliate stimolando i cattolici ad attingere a una teologia ricchissima che più che contraddire la nostra tradizione la complementa. Per altro quando l’attuale pontefice mette in guardia contro il rischio della neognosi e del neopelagianesimo (mali che in un certo senso si respirano nella cultura postmoderna nella quale siamo immersi) pare evidente che un buon antidoto possa venir fornito proprio dalla spiritualità orientale. Così almeno si può intendere alla luce dell’interesse che diverse comunità religiose (per tutte citiamo il centro Aletti di Padre Rupnik e la Comunità di Bose di Enzo Bianchi) mostrano per questo approccio alla fede. In che cosa si differenziano la tradizione Occidentale e quella Orientale? Per averne un’idea suggeriamo la lettura di un piccolo volume di Raniero Cantalamessa dal titolo “Due Polmoni, un unico respiro” Edizioni Libreria Vaticana 2015. Il libro, che è in realtà una raccolta di omelie, ha una struttura molto semplice; le vie sono indagate a partire da quattro temi chiave: la Trinità, Cristo, lo Spirito Santo e la Salvezza. L’autore delinea con chiarezza le differenze di visione, e, con altrettanta chiarezza, mostra come i diversi punti di vista possano dare rilievo e profondità alla vista. D’altra parte il mistero e la grandezza di Dio non può mai essere esaurita del tutto, perciò l’autore mette in luce come gli orientali possano aiutare gli occidentali e viceversa. La consapevolezza che i due approcci toccano questioni di fondo, e non bizantinismi come si potrebbe superficialmente pensare, è cruciale e densa di conseguenze positive per la relazione con Dio e la preghiera, sia personale che liturgica. La Trinità, solo per fare un esempio, sembrerebbe essere meglio percepita dall’Oriente, che ne coglie la relazione interna, di comunione tra le persone, in modo più mistico e poetico, mentre noi occidentali siamo più portati a percepirla in chiave di economia della salvezza, ossia a partire da come ci è stata comunicata e come ci tocca, e questo ovviamente mantiene un grande interesse soprattutto in una chiave di prima evangelizzazione.

Insomma una lettura stimolante, che aiuta ad avvicinarsi ai Padri della Chiesa, che per i primi mille anni sono stati comuni, e a recuperare vitalità e respiro profondo.

Raniero Cantalamessa,

Due polmoni un unico respiro.

Oriente e Occidente di fronte ai grandi misteri della fede.

Libreria Editrice Vaticana, 2015