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Coronavirus, conflitti, e capro espiatorio

di Giancarlo Polenghi

Questo articolo, che come di consueto è collegato ad un invito alla lettura, prende spunto da ciò che tutti in Italia abbiamo vissuto in questo periodo. Il libro è un classico e si chiama Il sacrificio (René Girard Il sacrificio, a cura di Pierpaolo Antonello, Raffaello Cortina, Milano 2004). Assieme ad altre riflessioni tratteggiamo la teoria del “capro espiatorio” che Girard ha teorizzato anche in La violenza e il sacro, Adelphi 1992.

Minacciati, in pericolo, senza certezze, abbiamo avuto paura. Ed è stata proprio la paura a scatenare il conflitto, dentro e intorno a noi. Un conflitto nato da accuse, alla ricerca di colpevoli (della pandemia o della sua gestione) e, come direbbe René Girard, di qualcuno da trasformare in capro espiatorio.

Le autorità, bene o male, hanno tentato di reagire, stabilendo nuove regole di comportamento. E il conflitto si è scatenato subito contro di loro, perché hanno imposto regole troppo rigorose (come in Italia) o troppo poco rigorose (come nel Regno Unito).

Un conflitto su tutti i fronti: delle idee e delle visioni della vita. Il bene della salute e della vita, contro il bene dell’economia e del lavoro. Un conflitto globale e internazionale tra gli untori e le vittime, tra la Cina, dove il morbo è partito, e gli Stati Uniti, dove ha registrato più vittime.

Ma anche a livello nazionale il litigio è esploso tra maggioranza e opposizione, tra governo centrale e Regioni, tra paesi d’Europa più colpiti e quelli meno. Un conflitto tra le povere vittime (noi) e i ricchi meno colpiti (la Germania, l’Olanda), che non vedono perché debbano pagare per gli altri. L’idea stessa di Europa è stata messa in discussione, attraverso controversie accese.

A livello sanitario c’è stato lo scontro tra gli ospedali pubblici, pieni di eroi e le strutture sanitarie private, con tante vittime e quindi per definizione mal gestite. Ecco allora i buoni e i cattivi. Conflitti anche tra Nord e Sud, e al Nord tra il modello Lombardia (che ha funzionato male) e il modello Veneto (più efficiente).

Chi sono i colpevoli, se ce ne sono? Dove sono le responsabilità? E a quando risalgono?

Leggere le opposte visioni è doveroso, e necessario. Ma bisogna fare attenzione ai capri espiatori perché accanirsi su di loro è invece inutile (se non per l’equilibrio psichico di chi si scarica di colpe e responsabilità) e ingiusto. Eppure questo è avvenuto.

Da sempre, quando c’è un problema grave, quando una nave rischia il naufragio, e non si sa più che cosa fare, si cerca un capro espiatorio ossia un colpevole da sacrificare agli Dei, con la speranza che ciò serva. Scaricare tutte le colpe su qualcuno è facile e indolore. Che poi la cosa sia risolutiva è un altro paio di maniche. Eppure questo è un modo di pensare più diffuso di quanto non si pensi.

Il conflitto si innesca con più facilità lì dove c’è paura, minaccia dall’esterno, lì dove gli spazi di convivenza diventano più “stretti” (l’incremento di casi di violenza nelle mura domestiche parlano chiaro), ma, con le stesse premesse, è anche possibile uno sviluppo del tutto diverso. Abbiamo letto spesso “Insieme ce la faremo” e “andrà tutto bene, se stiamo uniti”. Perfino la pubblicità ha affermato cose simili. Perché la paura, l’ignoto, il pericolo possono anche far nascere alleanze, sodalizi, capacità rinnovate ad intendersi, mettendo da parte le divisioni. Un esempio pubblico è stato l’appello dell’Alto Comitato per la Fratellanza umana, ripreso e amplificato da Papa Francesco, di chiedere alle diverse religioni del mondo di unirsi, il 14 maggio 2020, in una preghiera a Dio, implorando per la fine di questa e di altre pandemie. E questa capacità di cercare l’unione, il dialogo, anche quando c’è la crisi, perfino l’aggressione, è una caratteristica del cristianesimo. Tant’è che capro espiatorio, l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, si è fatto Dio stesso salendo sulla croce. Una scelta incomprensibile “scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani”, ma anche un deciso intervento che si capisce solo nella logica dell’amore, dell’unione, della relazione, del dialogo. Tra l’altro, in questo caso, è davvero qualcuno che si carica di tutto il male e il suo sacrificio è efficace.

Il corona virus è stato (ed è tutt’ora) anche un moltiplicatore di sentimenti e di emozioni, causando una conflittualità rinnovata e amplificata, e insieme è, un dispositivo che facilita relazioni, condivisione e alleanze forti e profonde. In questi tempi abbiamo visto famiglie che si dividono, e famiglie che ritrovano l’armonia e il piacere di essere unite, comunità che cadono a pezzi, e altre che si rafforzano, con un rinnovato senso di appartenenza. Noi cristiani dovremmo essere in questo secondo gruppo, operatori sempre di pace e unità.

 

René Girard

Il sacrificio

a cura di Pierpaolo Antonello

Raffaello Cortina, Milano 2004

La violenza e il sacro

Adelphi 1992.

 

 

1-3 Maggio 2020. Corso di ritiro in streaming

ISCRIZIONI TERMINATE IN DATA 27/04/2020

 

La condizione contingente ha stimolato tutti a trovare soluzioni alternative agli incontri abituali di formazione e di preghiera.

In quest’ottica ci accingiamo a proporre alcuni giorni di ritiro spirituale di più giorni confidando sul fatto che non ci sono situazioni nelle quali un figlio di Dio non possa elevare il proprio cuore e la mente a Dio, sia quando si trova in mezzo al traffico che in cima ad una montagna in perfetta solitudine e silenzio.

Di seguito il programma della giornate. Si invita ad assistere alla S. Messa celebrata da papa Francesco alle 7.00 oppure in un altro momento della giornata tra le tante che vengono trasmesse. Il rosario si potrà recitarlo in qualche altro momento della giornata, magari insieme alla  famiglia. La visita al S. Sacramento, se possibile, andando a visitare la chiesa più vicina, altrimenti rivolgendo lo sguardo al tabernacolo eucaristico più vicino.

Per prenotarti occorre mandare un messaggio email all’indirizzo direzione(at)accademiadeiponti.it entro il 27 aprile.

 

Questo è il link da utilizzare per il collegamento: https://wp.me/p9Jgxc-1em

 

PROGRAMMA: 
Venerdì 1 maggio:
9.00 conversazione introduttiva
9.30 I meditazione
11.00 conversazione
12.30 II meditazione
15.30 esame di coscienza
17.00 III meditazione
19.00 IV meditazione

 

Sabato 2 maggio
9.00 conversazione introduttiva
9.30 I meditazione
11.00 conversazione
12.30 II meditazione
15.30 esame di coscienza
17.00 III meditazione
19.00 IV meditazione

 

Domenica 3 maggio
10.00 I meditazione
11.00 esame di coscienza
12.00 conversazione
12.30 termine del ritiro
La partecipazione al corso di ritiro è gratuita.
A chi può, proponiamo di offrire un contributo economico per sostenere la gestione della case di ritiro (Urio, Castellania, ecc.), ormai chiuse da due mesi e ancora per vario tempo, le quali subiranno un deficit economico sostanzioso in questo 2020. 
Per farlo è possibile effettuare un bonifico a:
INN- FORMAZIONE SRL SB
BANCA POPOLARE DI SONDRIO
IBAN IT59C0569610900000008885X88
BIC POSOIT22

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