LETTERA DELL’ARCIVESCOVO ALLE FAMIGLIE IN OCCASIONE DELLA SANTA PASQUA

Carissimi fratelli e carissime sorelle nel Signore,

 

torno volentieri nelle vostre case in occasione della visita alle famiglie che le parrocchie svolgono di norma nei mesi che precedono la Pasqua e vi ringrazio per l’accoglienza che riservate a queste parole, scritte per crescere insieme come Chiesa fiorentina. Quest’anno prendo a tema la figura del sacerdote, seguendo l’indicazione del Papa Benedetto XVI, che da giugno 2009 a giugno 2010 ha voluto un ‘anno sacerdotale’, un anno dedicato a sostenere i sacerdoti nel loro ministero e a invitare tutti i fedeli a riscoprire l’importanza del sacerdozio nella Chiesa. Scrivo queste pagine guardando non solo alla dottrina ma facendo tesoro anche della mia esperienza di sacerdote. E le scrivo con fiducia, perché immagino che la maggior parte di voi abbia potuto sperimentare nella propria vita la vicinanza di un prete come un dono di grazia del Signore, orientamento e sostegno per la vostra vita. Nella vicinanza dei preti alla gente registriamo uno delle note più positive dell’esperienza di Chiesa nel nostro Paese.

Preti in risposta a una chiamata del Signore

A questo un prete giunge dopo un lungo cammino, che inizia con la generosa risposta a una chiamata che viene da Dio. Ed è nella famiglia che matura l’ascolto della voce del Signore che porta un ragazzo, un giovane a scoprire che proprio questo egli vuole da lui: farsi suo servitore come pastore del popolo di Dio. Il prete non si pone tra la gente come un qualsiasi leader di un gruppo, né si sceglie da solo questo ruolo nella vita, come fosse un mestiere qualsiasi: preti si diventa per chiamata di Dio, in risposta a un suo disegno, a una sua vocazione. Che la vita sia risposta a una vocazione vale certamente per ogni persona; anche il matrimonio è frutto di un progetto di Dio sulla vita di un uomo e di una donna; la stessa attività lavorativa, in quanto collaborazione all’opera creatrice di Dio, dovrebbe poter corrispondere a una specifica inclinazione, mediante la quale ciascuno trova il posto che Dio gli ha affidato nel mondo. […]

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